(segue da CLOPORTE 1, qui sotto)
Cloporte 2
Le calunnie verso il bizzarro onisco son tante, larghe e pesanti, senza scordare i modi di
dire svaccati, le banalità grottesche, le pagliacciate. Normalità di base della stupidità
umanoide, insomma.
Il Cloporte Gervaso ne aveva ben conoscenza e coscienza ed il suo orgoglio -sopratutto il
martedi' pomeriggio- n'era tutto sconvolto. Per addolcirsi poi il sabato sera.
Ma, dentro i libri antichi e misteriosi della Biblioteca Delle Ultime Cose -tomi antiquati,
dalla vecchiezza inaudita, piscianti l'umidità, colle pagine incollate l'una sull'altra, antichità
che richiedevano caparbietà e grande pazienza, vecchi da trattare come dei neonati, stava
trovando una terribile rivincita, poiché i vinti non pensano ad altro che alla REVANCHE
-come ogni buon ragionatore scoprirà agevolmente nel suo cantuccio e come La Storia -che
è Maestra esistenzialista- insegna.
Dal Sapere usciva netto e chiaro il Fare. Il Come, dopo il Perché.
Gervaso si mise all'opera e riusci' con pazienza infinita, mestiere, arte e perseveranza a
fabbricare 50 bei bigliettoni da 10.000 euro. (Ne fece 62, a dire il vero, ma dodici non erano
ben risultati e -per coscienza professionale- poi li getto')
Dopo aver detto addio alla madre ed alle sorelle, non senza averle prima leccate e possedute
in ogni modo che', come si sa, l'incesto è vita "chez les Cloportes", Gervaso -portandosi il
suo tesoro dentro un barattolo a rotelle che si collegava alle sue spalline con uno spago di
pessima canapa ma quantunque efficace- si deambulo' al locale aeroporto per prendere
l'aereo per la sognata Isola nel Sole piena di fighette dalla figa olezzante, ma quivi ebbe una
sorpresa, in quanto alla biglietteria non
disponevano del resto in rapporto e relazione a una tale somma-cifra bigliettaria cosi' tanto
assai importante e questo fece che il nostro bravo Gervaso, pur pieno di soldi, dovette
prendere il volo come clandestino, nascosto nel carrello d'atterraggio del Famoso Aereo (SI',
proprio
quello che MOLTI anni fa -dopo- fu dirottato dai pinguini
terroristi e fatto esplodere in volo da pinguini
antiterroristi -per far incassare l'Assicurazione alla
Compagnia Voli da Favola & Affini- sopra l'Isola Senza
Vento, il mitico e tragico AZB1438W9218K7. Se ben ricordate...)
Il barattolo pieno di biglietti faceva un rumore infernale
nel cielo ventoso sbattendo contro la chiglia della nave aerea, e perfino i condor, che volano
altissimi, ne
presero paura.
Il grosso aereo volante non giunse, come
previsto, con la sua grande quantità di passeggeri -333?3.333?-
nell'isola vicina l'Isola Nel Sole, questa non
avendo nel suo buon gusto luminoso nessun
aeroporto d'atterraggio.
Per le solite ragioni tecniche, l'aereo dovette
posarsi 162 isole sottovento piu' lontane
dall'Isola Nel Sole.
Sbarcato, infine, dopo il
tremendo viaggio di 14.000,333 chilometri (senza scalo e nutrimento, privo di vino, grappa,
acqua e insalata verde, -pur avendo mezzo milione di euros in tasca-, e neppure un fumetto
da "leggere", per distrarsi e pensare ad altro)
Gervaso "Le" Cloporte, scoprendo che si trovava
purtroppo 162 isole più lontano della sua
Isola adorata, ridacchio' amaramente, ma non si arrese.
Compro' una piroga con vela quadra, a credito, e un muscoloso
marinaio-pescatore e vogatore a due remi con pala ovaloide e passo' d'isola in isola fino
alla sua Isola Prediletta. L'ISOLA NEL SOLE. Dovette pagare con
una cambiale protestata, in quanto, come al
solito, nessuno aveva il resto su un biglietto
da 10.000 euro. Ed infine, giunse. E pure arrivo'...
(Ma il marinaio-pescatore e vogatore non lo mollava d'un passo, sempre dietro, incollato
quasi al culo, attendendo che il danaroso signore giunto d'Italia gli rimborsasse la cambiale
protestata-con-avviso-d'usciere-municipale-e-tu tto: PUR se i due scopersero ben presto che
sull' Isola Nel Sole non c'era una sola banca e che nessuno aveva di che rendere il resto su
un biglietto da 10.000 euros...)
(segue in CLOPORTE 3, qui sopra)
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