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Favole Grottesche |
[ Indice ] |
Spiaggia lontana... |
Gli alberi nascono per essere felici... |
KROP FA SOLDINI... |
SOLO le galline sdentate amano Milano. |
Miliardi di moscerini... |
Oltre LAMPEDUSA... |
Sera tarda fra i KROP... |
Mentre si fa sera... |
I KROP e la MONDIALISATION... |
VARIAZIONE , KROP 2. |
Le lacrime coccodrillesche sono ROSSO SANGUE. |
BUON ANNO |
L'oca stupita... |
Defecare, si', ma con giudizio... |
Il tronco non è un uomo, un uomo non è un tronco... |
La Vecchia della Morte... |
EPIFANIE MORTALI... |
TRONCO 3 / VARIAZIONE/REVISIONE |
Ulisse verso l'ADE, nella notte buia e pure scurissima.... |
Incubi notturni o folli realtà? |
La notte dei coltelli insanguinati... |
Verso la SIBERIA... |
L'ULTIMA CENA... |
Il giorno del COMIZIO... |
Momento di tedio fra gli ORCHI.... |
ORCO & MARESCIALLO: negoziati di pace... |
DOVE arriva il maresciallo DA BIANI... |
DOVE l'Orco Geraldo è incazzato NERO.... |
Verso L'OCCIDENTE! |
ORCO & ORCHESSA |
DOVE le cose finiscono male... |
Dialogo nel sole calante... |
DOVE si viene al DUNQUE... |
Il NOSTROMO scomparso... |
Il sole, il mare, la sabbia, PER IL MOMENTO... |
L'ISOLA-NEL-SOLE quasi vicina... |
CINQUANTA bei bigliettoni da 10.000 EUROs... |
L'ORA AMARA della DECADENZA... |
L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA |
Dove il pavone non resta pedonale... |
IL PAVONE... |
plastica, cristallo, vetro? (INTERLUDE) |
SCORPIO 6 und the end.... |
SCORPIO 5 |
SCORPIO 4 |
SCORPIO 3. |
SCORPIONE 2 |
SCORPIONE 1 |
DOVE il maresciallo DA BIANI incassa e s'incazza... |
LA CAPPUCCETTO ROSSO ritrovata... |
La NONNA è SALACE en anche VORACE... |
PERSONAGGI senza AUTORE... |
IL LUPO divora l'ORA... |
CUORE DI MAMMA... |
DOVE la gallina GERALDINE... |
DOVE il maresciallo DA BIANI ha degli stati d'animo... |
DOVE il CACCIATORE Strazzon ne prende un sacco e non capisce... |
L'erba piena di sangue... |
Il grillo parlante QUANDO parla DICE e non DICE... |
LA MAMMA è sempre LA MAMMA... |
LA MAESTRA CANDOTTI DICE LA SUA... |
il boscaiolo non è di legno... |
LO STRADINO, un bevitore di vino SINCERO.(VI) |
DA BIANI vociona e parla poco |
iL MICOLOGO CERCAVA FUNGHI, ma... |
IL VILLAGGIO... |
il FRINGUELLO ALESSIO (II) |
L'ALBERO KRONTZ |
INTROIBO: LA CAPPUCCETTO ROSSO scomparsa... |
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Verso la SIBERIA...
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Autore : max capa
Domenica, 18 Dicembre 2016 - 13:56 |
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L'orco Geraldo degli Orchi
"teneva famiglia"...9 und THE END....
Il giorno dopo (POCO DOPO: come si legge sui fumetti italici,
vecchio stile: Tex Willer, Rock Macigno (SIC!), L'INTREPIDO,
L'AVVENTUROSO, Diabolik (SIC!), SATANIK, POPPEA ME LO
POMPA, LINUS (SIC!), Bolero Film, Grand Hotel (SIC!),
L'ESPRESSO y PANORAMA, Il CORRIERE DEI PICCOLI, ETC.
ETC. dei DioBonCosaMiDiciMai...), mentre l'orco, in tuta da
garagista e le zampe zeppe di chiavi e cacciaviti fra le grinfie,
revisionava il "trauli", nella sua scarsa ma sofisticatissima
meccanica non elettronica, per rimetterlo perfettamente ... [Leggi tutto]
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L'orco Geraldo degli Orchi
"teneva famiglia"...9 und THE END....
Il giorno dopo (POCO DOPO: come si legge sui fumetti italici,
vecchio stile: Tex Willer, Rock Macigno (SIC!), L'INTREPIDO,
L'AVVENTUROSO, Diabolik (SIC!), SATANIK, POPPEA ME LO
POMPA, LINUS (SIC!), Bolero Film, Grand Hotel (SIC!),
L'ESPRESSO y PANORAMA, Il CORRIERE DEI PICCOLI, ETC.
ETC. dei DioBonCosaMiDiciMai...), mentre l'orco, in tuta da
garagista e le zampe zeppe di chiavi e cacciaviti fra le grinfie,
revisionava il "trauli", nella sua scarsa ma sofisticatissima
meccanica non elettronica, per rimetterlo perfettamente in sesto,
che forse ne aveva bisogno, e mentre tutti s'infervoravano a
preparare i preparativi preparatori che preparavano la partenza,
scoppiarono dei moti popolari in piazza, con lanci di bottiglie,
bottiglioni e damigianette e fiaschi (in parte vuoti ma alcuni pieni
di gas e chiodi micidiali o benzina), botte e calci, testate, ceffoni,
ginocchiate in culo, scazzottate, grida & urla, e qualche ferito non
mortalmente ma assai malridotto.
Era l'ora tragica...
II sole era ancora alto nel cielo. L'occhio caldo del cielo, nel cielo.
L'aria era tiepida ma non troppo, dato il caldo momento.
Era un pomeriggio di Campionato di Calcio.
La mitica partita AC Milan-Fiorentina aveva suscitato mille
polemiche e tanti guasti ideologici.
Il Milan, disfatto per 1 a 0 "e palla al centro", aveva interposto
furiosamente esposto denuncia e vaste proteste regolamentari -su
carta bollata!- versus l'arbitro, ch'era scappato in Svizzera... "E non
finisce qui!" COME SEMPRE!
(La Federazione Mondiale Calcio & Calcetto -stando alle nostre
ULTIME informazioni...- "starebbe" sul punto di decidere: LA
RIPETIZIONE DELLA PARTITA: MILAN/FIORENTINA è una
storiella INTERMINABILE... come lo avrete già capito, forse...)
Gli indigeni locali di Gxxxxxxx al Lago erano chi per la Fiorentina,
patria di Dante, chi per il Milan, squadra del Tipo, ASSFACE. E fu
presto guerra civile.... QUASI... in TUTTO il Bel Paese... (Come nel
luglio 1960...)...
Robetta paesana, fra cugini ed amici, ma quantunque...
L'orco Geraldo che, come il suo « amico » Putin veterozarista
amico del Tipo (ASSFACE) « adorato » da tanti
DioBoiaCosaMiDiciMai, oltre che dai DioBonCosaMiDiciMai di
Sinistra o Qualunquisti e dai DioCanCosaMiDiciMai, era piuttosto
per il Milan AC, si fece d'un diplomatico finto adamantino,
ambiguo come si deve, ma ferrigneo e lapidario. Voleva, intanto,
proteggere il suo « trauli » dagli scalmannati e dai numerosi
proiettili che piovevano come banane marce il Venerdi' Santo. E
gridolava cautamente: "Ma cosa sono tutti questi geroglifici?
Parliamoci! Spiegamoci! Ed in culo tutto il resto! " Ma poi, il
maresciallo Da Biani -deciso all'intervento violento per la
quietudine- fece manganellare abbondantemente i contendenti,
facendo lanciare - "sparare"- bombette lacrimogene a tout aller, ed
ognuno -dunque- riporto' il suo corpazzo a casa, stancamente, per
curarsi gli ammacchi e le feritine, e mangiare almeno tre limoni
siculi contro il gas finito nei polmoni e in qualche recondito
misterioso dello stomaco, nonché NEL fegato.
MA POI, la notte, occorse pure un fatterello che convinse – in
deduzione- l'orco: "oh, QUANTO!" bisognasse partire subito,
« tagliar la corda », « PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI! »
"LESTOS, LESTOS LOS amigos del Nada, COMPAGNEROS:
adelante! Coraggio: SCAPPIAMO!"
Verso le quattro del mattino, ch'era già di lunedi' -se non erro-,
il Riccio Baldavino -tipo bizzarro ben noto, ma considerato mica
male perché riusciva a consegnare a domicilio le Pizza Margherita
ben calde fino alle due dopo mezzanotte, quando non pioveva
troppo - penetro' dentro la yurta degli orchi sul « trauli », dove tutti
dormivano a fondo, a pugni chiusi ed in pieni sogni, nel sonno dei
giusti, e penetro' pure sotto le lenzuola, ponendosi al caldo sui
piedini di Gerolomina e Fiorelladiprato. E penetro' cosi'
nell'immaginifico sognante, onirico ed indicibile delle due
sgarzuole, le quali si risvegliarono allora, aprendo occhioni grossi
cosi' nel buio misterioso della notte. CLAC! BOING! SPLUT! « Ma
che succede qui, dunque? » esse strillarono, tratte dai sogni come
sacchi secchi. E si misero ad urlacchiare come si deve, visto che
avevano la pianta dei piedi tutta pungiglionata come si deve ed
anche più, con gocce di sangue puro di fanciulla sparse, e qualche
dolorino acuto. "AHI-AHI!MIAU-MIAU!SOB!GULP!"
ALLORA l'orco, pure lui, sorse dal divo sonno, senza aver
bisogno di trombe celesti o arcangeliche, e si mise a gridacchiare
grottescamente, con voce grossa e bovina: « MA COSA sono tutti
questi geroglifici?! » Accesasi la luce -una lampada a pila forte, ma
zingaresca-, il Riccio Baldavino, rosso di scorno e gocciolante di
sangue altrui (vampirescamente?), ebbe a scusarsi e tento'
spiegazioni varie ed infondate, nella fretta dialettica. E/O, cioé,
metti che, AL LIMITE. Etc. SECONDO LUI, s'era sbagliato di
porta e di letto -ed è vero che abitava in uno sgabuzzino di fogna a
venti metri da li', dietro l'angolo d'una viuzza malfamata (la cale
Gariboldi, posto da puttanelle e drogati provincialotti)- e che i suoi
occhi non essendo più quelli d'una volta, ogni errore gli era
possibile, e che poteva prendere cavoli per sedani e piselli per
angurie cosi' come per ridere. E sia...
MA l'orco Geraldo restava sospettoso e non lo prese a calci solo
perché, in quanto -a piedi nudi- prendere a calci un riccio
NESSUNO se lo puo' permettere, neppure Alberto Moravia, il
baldo romanziere....
Il Baldavino riccio sguscio' via, allora, fra ancora troppe scuse,
leccata di piedi e inclini più che numerosi, lasciando per la fretta
dell'ire-andare dietro sé otto Pizza Margherita intonse e quasi
illeggibili. Che rimasero immangiate... E non lette, con occhiali o
meno.
UN FATTERELLO, è certo. Un breve episodio in
questa odissea orchesca. Ma inquietante. CERTO, era chiaro che
bisognava partire! Anzi: CHIARISSIMO! VIA DA QUESTA
ITALIA PERNICIOSA.
[Alcuni mesi dopo, uno dei reporters detective d'indagine del
settimanale femminile-donnesco « L'ESPRESSO » -faro
dell'Intelligenza di Sinistra-, dopo una lunga inchiesta « nella
notte buia e tempestosa », fu « in grado di rivelare » -come ogni
buon giornalista banal-italide- che: la Libia di Ghaddaffi era
implicata e pure il Cile del Pinochet e la solita, inevitabile, CIA...
Un complotto, tenebroso e tortuoso. Il Riccio Baldavino -colla sua
faccia da limone mal-lavato- non sarebbe stato altro che un agente
del dittatore argentino Peron e dell'Evita, i quali -AHI!AHI!-
desideravano in urgenza di impossessarsi dei pozzi di petrolio
siberiani di Finimondo-di-Sotto, certo, con una manovra lunga,
insidiosa, larga e cervellottica. La prima fase consisteva -avrebbe
consistito...- nel dimostrare che l'orco non solo dormiva colle sue
bambine e la mogliera, ma pure CI ANDAVA A LETTO (colle
bambinette fanciulline carne di carne sua!!!!!!!!!!): INCESTO!!!!
Prova inconfutabile delle sue relazioni albanesi-macedoni-siriache
e/o mediorientali, con legami sloveni inconfessabili, e
prolungamenti fin nella lontana Malesia Occidentale! Etc, ETC,
ETC, da non finirla più...
MA, il risveglio brusco del Geraldo aveva mandato tutta
l'operazione insalubre a monte.
Del resto, i presidenti parigini De Gaulle e Mitt'rrand smentirono
subito, senza mezzi termini... No! Il missile lanciato per abbattere
l'aereo del Gaddaffi che -per sbaglio- disintegro' un volatile italico
facendo 99 morti non era nostro! Cercate, piuttosto a Finimondo-di
-Sotto dove c'è un tipaccio, etc.... » Da parte sua
l'irlandese-americano Baraka O'Babarama non ha fatto che ripetere
le medesime cose. "Tutta colpa dell'orco, noi abbiamo LE MANI
PULITE!. Etc. Ma cosa pensate MAI?!etc.etc."]
Ed, infine. Partirono. Essi, loro. MA, sulla periferia (inesistente)
di Gxxxxxxx al Lago, ancora un drammone:
Mentre il "trauli" , scivolando sull'asfalto e sui sampietrini, spinto
dai venticelli semiprimaverili, iniziava il vasto rito ulissiano del
RITORNO, un gatto nero e minaccioso, l'infelice, gli taglio' la
strada. L'orco Geraldo -appena in tempo!- freno' come un pazzo.
Non ci furono morti né feriti, ma il corvo Ulcerinus, che guardava
da lontano la tragica scena, ebbe modo -ancora una volta- di poter
gracchiare sarcastico: "Eh, lo sapevo, che tutto questo sarebbe
finito male, malaccio e pure MALISSIMO..." E ricominciarono a
partire. Loro.
Salutati a lungo dal giovanotto sedotto ed abbandonato, ma
contento, che
li salutava sventolando un fazzoletto rosso sangue, bevendo una
biretta quasi fresca in loro salute, "scacciati" con onta e sollievo dai
DioBonCosaMiDiciMai, essi ripresero gioiosi, controvento,
cantando canzonacce di briganti e pirati, il lungo cammino di
ritorno al faro, dove -ancora adesso-: vissero tutti felici e
contenti.
[Lungo il lungo e largo periplo, migliaia di verste, le folle in
delirio sui bordi delle strade e dei sentieri campestri avevano
salutato gli eroi DI RITORNO, rendendo onore al rosso Ferrari che
illustrava il "trauli" da cima a fondo ma pure alla BANDIERA
ROSSA che poteva sembrare a sguardi disattenti l'immensa vela. E
tutti gridavano a squarciarsi la gola: "Forza Ferrari!!! I
COMUNISTI SON TORNATI!!! tremate tremate: le streghe son
TORNATE! W Marx W Lenin W Mao W Stalin!!!" L'Orco Geraldo
aveva raccolto, perfino, qualche milione di rubli, offerti lungo il
viaggio dalle masse popolari gioiose.]
(MA, intanto, i Dio-Bon-Cosa-Mi-Dici-Mai non sussurravano
più che l'Orco mangia i bambini ed appesero lo spaventapasseri di
Goebbels alla vecchia quercia dei Fucilati e lo bruciarono, MA
conservarono ad vitam aeternam l'uso incantatorio del televisore,
gridando nelle serate avvinazzate :"MAI PIU SENZA
TELEFONINO!", vomitando per ore ed ore dentro l'infernale mini
marchingegno ogni sorta di comarate, piscia dello spaventapasseri
di Goebbels, perché è sempre meglio non chiedere troppo alle
genti ed a
sé stessi, sopratutto nelle serate d'inverno senza minestra
calda)
(Quelli che trassero il miglior profitto dal viaggio
inconsiderato e quasi inutile del nostro bravo orco Geraldo, furono
i fabbricanti di formaggi. Il Nestlé, cioccolatotario, dei Formaggini
Meo, merendine&affini vinse il TOUR de FRANCE europeo col
suo slogan: "Gli ORCHI non mangiano più i bambini, MA: COME
i vostri fanciullini essi divorano il FORMAGGINO MEO ORCUS,
sacrosanta merendina che li fa grandi & grossi come l'Orco
Geraldo degli ORCHI!" etc., come avrete il piacere di "vedere" nei e
sui vostri giornali, televisorini, telefonini, scatole di sardine in
scatola, peperoni sfilacchiati & sfilacciati ed altre robe moderne, di
QUESTI giorni NOSTRI che non son malaccio, se solo non li si
guarda male...).
[Comprimi]
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L'ULTIMA CENA...
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Autore : max capa
Giovedì, 15 Dicembre 2016 - 17:37 |
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(segue da "L'orco Geraldo degli Orchi" 7, qui sotto)
"L'orco Geraldo degli Orchi" 8
Il caso dell'uovo maldestramente strano e fuor d'ogni salubre concezione, gli ci aveva
rivelato il succo agro e limonesco delle presenti questioni in istanza: l'orco sapeva ragionare
a trarre la buona conclusione: era un Presagio!: se Cesare avesse interpretato correttamente
il volo minaccioso dei corvi sul suo cammino che lo portava al Senato non si sarebbe fatto
accoltellare come un porco dal proprio "figlio" suo... E' sempre meglio non lasciar trascinarsi
troppo le cose. L'orco Geraldo decise, allora, ... [Leggi tutto]
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(segue da "L'orco Geraldo degli Orchi" 7, qui sotto)
"L'orco Geraldo degli Orchi" 8
Il caso dell'uovo maldestramente strano e fuor d'ogni salubre concezione, gli ci aveva
rivelato il succo agro e limonesco delle presenti questioni in istanza: l'orco sapeva ragionare
a trarre la buona conclusione: era un Presagio!: se Cesare avesse interpretato correttamente
il volo minaccioso dei corvi sul suo cammino che lo portava al Senato non si sarebbe fatto
accoltellare come un porco dal proprio "figlio" suo... E' sempre meglio non lasciar trascinarsi
troppo le cose. L'orco Geraldo decise, allora, di tagliarsi le unghie delle zampe, troppo
lunghe, quasi incurvantesi sotto la palma dei piedi. S'adatto' sederosamente su uno sgabello
afghano ricoperto di pelli di foca tahitiana, ma, mancandogli la scioltezza corporale per
potersi piegare agevolmente, chiese egli aiuto alla moglie e alle sue figlioline, e pure al
corvaccio Ulcerinus, e a l'inevitabile oca Geraldine: muniti di forbici, tronchesine, mannaia
da boia di Vienna austroungarico e falce&martello trotszkista, tutti i famigliari si misero
all'opera, in una vera tredicesima Fatica d' Ercole: il giovanotto del Bar-Tabacchi,
educatamente, gli caricava la pipona, bevendoci insieme, sopra, in un fumo pazzesco, l'uno
e l'altro, bottiglie di birra azteca che non ti dico. Semiubriachi, ben presto, con l' orco che
tirava fuori -uno dopo l'altro- un: "Orca l'Oca!" "Orca la madonna!" "Orco dio!" ridendo
goffamente. MA un colpo d' ascia mal calibrato -venuto da non si sa chi- gli taglio' netti sia
l'unghia che un pezzo abbondante del pollicione alluce destro.
Sorpreso tanto dall'andazzo delle cose, egli non ebbe neppure voglia di gridare. Guardando
la grinfia pedestre amputata egli e tutti si accorsero che questa non sanguinava... Fatto
pieno di lati ed angoli angosciosi... Un grande silenzio riempi' la sala. Un campanile
-lontanissmo- suonava le campane a morto. Simboli deteriori volavano come farfalle nere in
giro. Il mondo, brevemente, trattenne il respiro.
"Questo è ANCORA un segno che non inganna. Occorre tornare a casa. E: subito!
OVVERO: senza por tempo in mezzo!!!" Concluse. Agitando leggemente la pipa. Per non
farle male. "Partire! RIpartire!" "Tutto quel che non si puo' cambiare, vi farà a pezzi!"
Posizione politicamente corretta!, siccome non poteva lasciare più a lungo il Faro di
Finimondo-Di-Sotto tutto solo soletto, e che bisognava rimettergli del carburante nella
lampadona che proiettava i suoi lumi di salvezza a centinaia di chilometri in linea curva (e,
che se si spegnava, poteva mettere in pericolo la vita di milioni di marinai sparsi
nell'oceano), (e cambiare le sorti dell'umanità intera.)
Peraltro, in bocca conservava egli un gusto amaro, sapendo che niente era stato chiarito
veramente e nulla soluzionato, cosi' che il suo lungo viaggio e lo sforzo insigne di questo
lavatore di torti, l'antiGOEBBELS (come si diceva lui stesso...), si risolveva in un relativo
fiasco, il che gli metteva dentro un leggero scoramento. Egli era assai scontento...
Con uno stato d'animo siffatto, ambiguo, non sapendo chiaramente se il viaggiotto alla
Zorro in Occidente ne avesse valsa la pena, dicendosi: "Si' & NO!", consolandosi col dirsi
che: "Talvolta conta più il tentativo che il risultato e l'osare premia sul fine, l'azione condotta
è il vero premio che conta in tutti i fallimenti, "on the road again" è sempre meglio che
diventare un Jack Kerouac, e che il Machiavelli non aveva sempre ragione..." e che, il fine
raggiunto, pur se ampio, pur se nullo, resta sempre esposto ai capricci della Storia e/o ad
un bug d'Internet.
Non bisogna mai troppo drammatizzare. Che la si prenda con CALMA. Essere realisti.
Che: la verità la si conosce sempre dopo, quando è troppo tardi, e non serve più a nessuno e
neppure ai "a ca nissiuno è fesso, vossia!" etc.
Non tutti hanno il culo pazzesco del Cristobal Colombo, il juif, che scopri' quello che non
aveva cercato, ma che COMUNQUE scopri' qualcosa. Etc. Insomma, l'orco non aveva voglia
di rompersi le idee...e neppure spezzettinarsi i pensieri, dentro il suo cranio dal crine rado e
sguarnito.
Ben deciso restando incerto, leggermente sconvolto, il nostro Geraldo, bravuomo sopratutti,
preparo' tutta la banda per il tragitto del ritorno.
Il corvo Ulcerinus, lui, che non cessava di ripetere il suo auto-papagallesco: "ah! lo
sapevo: CHE TUTTO questo sarebbe finito male! Anzi: MALISSIMO! LO SAPEVO!",
decise -dopo breve consulto col Dalhai Lama di Cinecittà- di restare in quelle zone, territori
e regioni zeppe di DioBonCosaMiDiciMai e di parecchi DioCan pure, per passare in
televisione ("che qui funziona! non come a Finimondo-Di-Sotto..."), in programmi "pieni di
figa", col suo gruppo Neo-Pop-PostModerno -ArtContemporainPostuma- degli spettri
mongoloidi, di cui era divenuto il dittatore Cincinnatus perennis, il Conducator assoluto, e
L'UOMO ORCHESTRA, un "fassotutomi" musicale, se proprio si osa dire... Un corvo di
carriera. Ma, con un suo lato sentimentale, bisogna non scordare. Che, anche i corvi...
[Tristezze, nostalgie, sguardi languidi e malinconici verso un futuro inesistente ed un
passato ridicolissimo. Cosi' siam tutti. Noi. Inzaccherati fino al pomo d'adamo nella
merdaglia quotidiana ben coltivata per le nostre diurne e notturne sconfitte. LA MORTE
SCENDE DAL FIUME. La barca senza remi e vela e guida va da sola, dove la porta il fiume.
Di traverso, di lato, scivola sulla corrente, scorre con un fianco sulla riva, ma non si arena,
poi riprende a girellare sul capriccio delle brezze e dello scorrimento delle acque, mai
lineare. La barca è piena di morti. Un braccio bianco finnico pende fuori dalla barca, la
mano inerte è immersa e qualche pesce tenta di mangiarla. La barca è piena dei nostri sogni.
Tutti sono morti. I cadaveri cercano le alghe sul fondo, dove potersi riposare, ma non ci
arriveranno mai. La barca scende maldestramente verso il mare , lenta, non ci giungerà
mai.]
L'oca Geraldine, incollata come un cazzo-in-culo all'Isidora-Gina, decise, ben decisa, di
partire con loro essi, col suo ombrello ancora intatto ed un corto valigiotto zeppo di robette
da donna e ricordini immaginifici, lasciando un pien di debiti in giro, e nessun rimpianto.
Le fanciulline orchesse ne furono pazze di gioia e la chiamavano da allora: "Zia Orca l'Oca!"
e le strappavano le penne delle ali, affinché non potesse più scappare e per farne un
copricapo da Sioux mica male.
In l'Italia intera ci fu un largo, vasto e consensuale sollievo.
"Se ne vanno! se ne vanno!!!" si dicevano in lietezza gli operai della Fiat in Corso Unione
Sovietica entrando in Fabbrica, zona Torino, contenti come se avessero vinto al
totocalciototiploto o una vacanza turistica a Yalta.
I DioBonCosaMiDiciMai sfarzescavano tutti un sorrisone largo da un' orecchia all'altra.
Mentre, il maresciallo Da Biani, lui, ch'era solito consumare discretamente tè corretto
grappa (e/o grappa corretta tè...), tirandone fuori la bottiglia piatta da un litro dalle capaci
tasche della sua gigantesca uniforme, allorché la pressione lancinante dei sentimenti e la
forza intima dell'emotività "lo costringevano", QUEL GIORNO -cogliendo i preparativi di
partenza della famigliola delle due deliziose fanciulline-, davvero sconvolto, scolo' ben due
razioni di tè, vero, una dietro l'altra. Del VERO tè, da farlo star male...
Ma, prima che partissero -una volta per tutte...- , il nostro baldo sottufficiale in capo
volle offrire un'Ultima Cena al suo "sincero amico", l'Eccellenza orco Geraldo degli Orchi, ed
ai suoi cari.
La cena era offerta -in verità- dal giovanotto del Bar-Tabacchi e dalla sua sezione
trattoria-cucina-famigliare, dopo pressioni ideologiche ed un tantin ricattatorie da parte dal
comandante supremo locale dei CC. Ma cio' non toglie un grammo alla
sincerità del gesto tipicamente italico. Che, anche i carabinieri (i "caramba") hanno un cuore,
dentro il burbero petto.
Lo stradino e l'addetto ai Parchi, Fiumi e Giardini Comunali ed il bidello Squarcialupi
avevano aiutato nel disporre ed installare una lunga tavolata di 33 metri, lungo il
vagomarciapiede, proprio davanti al Bar-Tabacchi. Da una parte, di fianco sulla Sinistra, il
corvo Ulcerinus -mangiando formaggi e succhiando un vinello mica male- si produceva
colla sua Boyz-Band di fantasmi in transe canterina -da sopra il "trauli"- con nenie tatare
insondabili e di nostalgia australopiteca. La popolazione locale di DioBonCosaMiDiciMaidi
Gxxxxxxx al Lago era sistemata, calmamente, in piedi, intorno alla piazza e le viuzze
attinenti, in attenti spettatori, in un quasi religioso silenzio, pieno di sussurri e mezze parole
sotto le righe.
In mezzo alla piazza danzavano, nude ed imberbi sotto delle tuniche trasparenti, alcune
decine di fanciulline 8-10enni, dal crine pieno di fiori, in una coreografia studiata altrove e
quasi in altri tempi. (Incantevoli! Sublimi! forse, offerte in tentazione...L'Ultima Tentazione.
Per Provocare il Male anche dove non c'è...).
Il tavolone tavolata era pieno -intorno agli orchi-, da una parte e l'altra, di vari carabinieri in
alta tenuta da parata e mogli (eccezione: il "solitario" Da Biani...), le autorità locali ed i
notabili, il Sindaco, il Preside delle Scuole Medie, e tanta gente che conta, come il
pizzicagnolo. E pure il marito ex dell'oca Geraldine , attuale Direttore Generale dell'Obitorio
e Macello locali. Mancava il parroco, il diffidente, che aveva inviato quantunque un bel
cappellano biondo al suo posto, che tutte le signore se lo mangiavano cogli occhi... E la
Presidentessa della sezione ORG Mamme di Famiglia Internazionali, ch'era presente, ma
senza mangiare e bere.
Mentre tutti lo tenevano discretamente d'occhio, l'orco Geraldo divoro' -"avec un bel
appétit d'ogre"...- quella sera: Acciughe alla farfalla con patate lesse al prezzemolo e
rosmarinate olio & aglio. Radicchio rosso rovigotto, qualche foglia, con insalatina sicula al
melone. Punte di rapa all'uovo. Parsüt di San Daniele affettato finissimamente, con
sottaceti di Sacile. Gozzi di uccellini tremolini ripieni al salmone e zampine di fringuelli
libici. Tchatchouka marocchina ai peperoni cileni, con uova di quaglia gialla strapazzate, e
pelati di pomodoro iraniano del Sud. Polmone di pecora tagliato in strisce e disseccato al
vento tirolese. Budella di pescespada di Gibilterra all'aceto balsamico del Turkmenistan.
Pampagnuc crüt (foglie grasse d'un'erba agro-dolce "cotte" al sole d'inverno) al guelj tal ail
cul't l'euf. Fettine arrotolate di Tonno Rosso non avrai il mio scalp, crude, limonate al
limoncino verde di Trapani. Zampine di gambero ocra-chocking al formaggio grana. Ciglia
di balenottera pepate al "poivre d'Cayenne". Culi di gallina sotto vuoto spinto, al sale
sahariano. Tagliuzzato di cipolline inglesi nel loro olio d'oliva di Patagonia. etc.etc.
Questo per gli antipasti...
Per preparare lo stomaco al lauto pasto...
Intanto, andavano giù i litrazzi di vino rosso con qualche gotto di bianco delle Puglie,
sul pesce soltanto, smisturati da boccali d'Acqua Minerale di Pura Fonte Alpestre Don
Paolo di Tarso, per significare che il "cristianesimo" paolino non è inutile torrentello che
scorre sotto il ponte . Quarantasei litri misti di sbevazzare a lui solo, l'orcaccio intrepido si
getto' nel gargarozzo durante l'ULTIMA CENA. Dove temeva un traditore, poiché i GIUDA
amano queste occasioni pantagruelesche.
Ma, poi, ci furono i Primi, i Secondi e pure "i Terzi" (frutta, formaggi e digestivi, "niente
caffé, che poi non dormo, e io amo dormire come un angioletto...")...
Elencare tutto questo -ad uso ed informazione delle masse lavoratrici- non sarebbe malaccio
MA, in questi tempi tristissimi DI CRISI (1973-2073...), non bisogna sbattere troppa
abbondanza sulla bilancia , ché poi questa pesa male...
ED è meglio non fare il provocatore quando l'Europa, in questi mesti giorni, ha pochissimo
da mangiare (un po' meglio nel BERE...) e DEVE accontentarsi di riempire il ventre col
turismo, le telefoninature e la telefagia...ovvero...il Niente del Niente illusorio
egospettacolare al posto della bistecca con patatine fritte e/o rosolate, alla Tex Willer&Kit
Karson.
Pur mangiando poco e modestamente, con moderazione, gli altri convitati avevano l'occhio
obliquo, di sbieco, sulle ganasce calme e possenti e perseveranti del Geraldo, le quali erano
in attività quasi perpetua, cronica e pervicace. E sulle zanne sue che facevano "miam-miam"
con dovere e divertimento e gioia e senza calunnia. E non si capiva dove il suo corpazzo,
quantunque ciclopico e quasi orango-tango, potesse insaccare tutta questa roba che avrebbe
potuto nutrire, per un mese, un villaggio maliano o irochese, in tutta la tribù, compresi gli
invitati-ospiti cacciatori di balena e trichechi appena arrivati "da fuori".
"Eh...fa proprio piacere vederlo mangiare, anzi: DI-VO-RA-REEEE, ah se il Pierino (o la
Fiordalisa) mangiasse-ro come lui diventerebbe-ro alto(i) e bello(i) come Tarzan, altro che le
merendine!
Eh! devo ripetergli anche duramente ore su ore: mangia, Pierino, se vuoi diventar grande...
ma non serve a niente...Gnente d'gnente, merdoi..." Sospiravano, rilucenti d'ammirazione, le
vecchie e grosse Mamme di Famiglia dei DioBonCosaMiDiciMai che stavano ai margini
della piazza , ed avevano "una lacrima sul viso che vuol dire tante cose". E tuutti avevano un
ciglio, almeno, umido. "Ah! Proprio peccato che sia un orco, con tutto quel che si
dice...Eh...pero', che bravo ragazzo...eh...poi...ha un naso grosso cosi', cosi' sensuale...da
buon scopatore latino...peccato che sia siberiano... eh, il suo lecca-lecca..."
Ma, quel che tutti potevano constatare con qualche piacere o godimento consisteva in
questo, che: l'orco non mangiava dei bambini, che neppure li cercava per farne un uso
sessualoide, né i suoi né gli altrui, fanciulline o fanciullini.
E, questo era importante! non era come i preti paolini...
Ed anzi, ad un certo punto dell'Ultima Cena il Geraldo spinse a sculacciate scherzosissime
le sue due bambocce Gerolomina e Fiorelladiprato fra le altre piccine danzerine al centro
della piazza, perché ballassero insieme in queste antiche coreografiche scordate dalle genti.
E saltellacchiava goffamente pure lui, facendo "OFFFH!OFFH!HOP-LA! ZABUM-ZABUM!"
E tutti applaudivano avvinti e gioiosi, perfino i ferri di cavallo inchiodati sui portoni chiusi a
doppio catenaccio con serramanico.
(segue in "L'orco Geraldo degli Orchi" 9 e FINE, qui sopra)
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Il giorno del COMIZIO...
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Autore : maximilian capa
Martedì, 13 Dicembre 2016 - 22:00 |
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(segue da "L'orco Geraldo degli Orchi" 6, qui sotto)
"L'orco Geraldo degli Orchi" 7
Frattanto, anche un osservatore distratto poteva notare che,- in mezzo alla folla ritta in
piedi, addossata ai muri, montata sugli alberi , sporgente dai tetti, abbarbicata sui camini
fumanti o spenti, ammassata, concentrata di forza sulla piazza e nelle vie vicine, straripante
dai balconi e terrazzini, stesa svaccatamente sui marciapiedi inesistenti,- potevasi notare
CHE i bambini maschiotti o femminelle si tenevano giudiziosamente per mano, stretti
stretti, certuni essendo perfino collegati con catenelle ... [Leggi tutto]
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(segue da "L'orco Geraldo degli Orchi" 6, qui sotto)
"L'orco Geraldo degli Orchi" 7
Frattanto, anche un osservatore distratto poteva notare che,- in mezzo alla folla ritta in
piedi, addossata ai muri, montata sugli alberi , sporgente dai tetti, abbarbicata sui camini
fumanti o spenti, ammassata, concentrata di forza sulla piazza e nelle vie vicine, straripante
dai balconi e terrazzini, stesa svaccatamente sui marciapiedi inesistenti,- potevasi notare
CHE i bambini maschiotti o femminelle si tenevano giudiziosamente per mano, stretti
stretti, certuni essendo perfino collegati con catenelle o spaghi e cordicelle da lavandaia, e
che le Mamme di Famiglia dei DioBonCosaMiDiciMai li controllavano ogni cinque minuti,
li contavano e ricontavano come fanno le veglianti maestre durante le scampagnate delle
scolaresche. Quel che, questo, cio' indicava apertamente ERA una certa e diffusa tensione e
non poca paranoia...se vogliamo esser sinceri... (E cogliere le cose NEL SEGNO: IN PIENO
CENTRO...)...
In tutti i comizi penetrano agevolmente -"siamo o non siamo in
DEMOCRAZIA!?"- persone inamichevoli, le quali, pur non portando bombe alla cintura,
cercano e sperano IL MALE IN PEGGIO. INEVITABILMENTE.
Cosa che certuni gustavano come un antipasto buffo di quella pazzesca giornata,
ridacchiando divertiti sotto i baffi, che non avevano o che celavano nelle tasche, prudenti:
voglio significare -con vostro permesso- i DioCanCosaMiDiciMai, rari, sinistrati,
scompigliati dai tempi, sparsi qua e là, in attesa del peggio: ma godendosi oltremodamente
lo spettacolo, dandosi pacche discrete sulle spalle, con l'inevitabile: "Te l'avevo detto, io! Te
l'avevo detto, no?Te non scapissi Sgnente, monega!"..."Ma va! boff!" "UH!UH!!!"
SPLUT-SPLUT! intanto s'annunziava dal cielo una minaccia extradivina mica male.
Non ancora TSUNAMI. MA...
Un nuvolame denso e basso, che sfiorava superbamente i camini delle case più alte, CHE
pendeva dal cielo simile ad una punizione la quale, intenzionalmente, scherza poco.
Le Nuvole Nere venivano dall'Est e questo inquietava non poco gli astanti, i quali
sbirciavano in alto, vedendovi un presagio di una sgradevolezza poco televisiva. Mentre, i
bollettini di guerra meteorologici (los wheattermen...), [PER ESSERE MEGLIO
PRECISI:WEATHERMAN POSTS...], avevano appunto annunciato l'arrivo -pure!- della
sacripante bora triestina, nella "notte buia e tempestosa". La Slovenia è sempre pericolosa...
Ma non corriamo troppo... si vada con ordine... CHE l'uragano non venne...
[Invero...il Papa Panzer Kardinal, che in quei giorni era posto quasi in croce per migliaia di
casi di pedofilia concernenti i suoi preti, aveva inviato un Nunzio Apostolico in motorino,
sottana al vento e senza casco, con un telegramma-enciclica di dieci righe portante "Sulla
questione dei fanciulli e delle fanciulle". "Bisogna dare un termine al che si parli e sparli di
queste cose. Grazia e saggezza, dunque! STOP" cosi' finiva il Sovrano Editto-Bolla del
Vescovo di Roma...
Il Nunzio, dopo il faticoso viaggetto, aveva perfino aiutato il parroco di GXXXXXXX al Lago
a farne migliaia di copie sulla fotocopiatrice del Comune e poi, insieme, su motorini e
biciclette, coadiuvati dai chierichetti e il campanaro, le avevano tutte recapitate ad
hominem, fin sui casolari spersi fra le paludi, prima di mezzogiorno in punto. Azione
Cattolica notabile.
Cio' non toglie che il parroco Don B., durante il comizio, si trovasse dentro un
appartamentino discreto dall'altro lato della piazza, dai balconi semichiusi, lo sguardo
pungiglionato fuor dalla fessura sulla folla attenta e perplessa, ascoltando il concionare pro
domo sua dell'orco, e che agitasse di tanto in tanto un pugno in aria minaccioso, insieme a
due parrocchiane, sue concubine, ed ai LORO cinque figlioli... "Puisque le prêtre était un
CHAUD LAPIN..."
Il comizio -ritrasmesso da tutte le televisioni del mondo conosciuto e pure altrove e
PERfino su Marte, grazie ai nuovi telefonini venusiani- il Geraldo lo tenne dal tetto a
terrazzo del Bar-Tabacchi, la cui facciata era stata ridipinta di Rosso Ferrari dai meccanici e
tecnici della Scuderia. Col mitico cavallino rampante nero su giallo, del bravo aviatore DI
GUERRA F. Baracca.
Aveva optato per una messa in scena sobria e -modestissimamente- popolanesca, car, il ne
faut jamais: EN FAIRE TROP.
Colle braccia piegate ad angolo verso l'alto, le zampone in aria, COME MACISTE!, ma
copiando un poco i catcheurs messicani, le grinfie colorate di giallo chocking, tenendo sui
poderosi bicipiti, saltellanti od appollaiate od appese colle braccine, le sue bimbette
orchessine, coll'Isidora-Gina alla sua destra, che tendeva verso la gente in basso un
cartellone dove lo stagnino del paese aveva scritto -a lettere di fuoco!- "PACE, AMORE &
FANTASIA!", coll'oca Geraldine sulla sua sinistra, che fissava il popolo riunito
massivamente come per uno sgozzamento generale olocaustico, tirando fuori la sua
attitudine severa ed ammonitrice, col giovanotto del Bar-Tabacchi un poco più indietro,
umile e leggeremente triste. Fintovinto... (Nella notte dei tipi gli avevano rubato la sua
mitica FERRARI TESTA ROSSA..., ma sperava nell'assicurazione GENERALI di Trieste...).
L'Orco Geraldo incomincio' col solito suo "MA COSA SONO TUTTI QUESTI
GEROGLIFICI!" e fini' -molte ore dopo- col tipicamente mussoliniano: "ADESSO
BASTA!!!"
Il comizio duro' sei ore -circa- (alla Fidel Castro...), e voi sapete già dai giornali come ando' a
finire e quali ne furono i risultati.
Scarsi, anzi: scadenti, poiché le rane anarchiche , come al solito, non avevano votato...
E non parliamo degli altri astenuti e dei venditori di schede bianche... Cose gravi che non vi
dico... Senza parlare della morosità dei QUALUNQUISTI di Sinistra, che se ci si tocca ci si
scotta...
[PERFINO Sua Serenezza l' Imperatrice INCA AYMARA, di Patagonia y Tierra
del Sol, CHE aveva inviato una delegazione di pinguini australopitechi pitecantropus
pekinensis ed orche marine divoratrici d'aragoste per seguire IL COMIZIO orchesco del
Geraldo e riportarne il succo e i vasti intenti, con oliva o meno: resto' delusa. Il che non
vabbuono di deludere una INCA.] ["Il COMIZIO era buono, Vostra Serenezza, le parole
alte ed incisive, dantesche, le masse in fervido ascolto, MA, ci mancava qualcosa: FU UN
BUCO NELL'acqua!"] [IL QUALCOSA che ci mancava nessuno lo saprà mai: CHE quel che
manca non c'è e se NON c'è NON è, NON ESISTE...] [...e questo è fervidamente vero!:
LOGICISSIMO!] [MA, allora, ALCUNI intellettuali italici, dopo un Congresso Filologico,
insinuarono che il COMIZIO non era riuscito a (per) causa che l'Orco Geraldo parlasse in
un italiano di lingua straniera...] [DA VERIFICARE, le registrazioni in nostro possesso, pur
se non complete: indicano che il Geraldo avrebbe parlato in una lingua straniera italica,
stando agli stilemi dell'ACCADEMIA della CRUSCA...] [...del resto: TUTTI HANNO
RAGIONE, in queste cose, a parte QUELLI che hano TORTO.]
Ma, il giorno dopo -circa- ch'era un venerdi' 13 o 17 Aprile -dipende-...:
Rompendo un uovo, in quel giorno senza gioia e lustro, l'Isidora-Gina aveva avuto la grossa
sorpresa: di trovarci dentro sé stessa e ne rimase a bocca aperta per un bel pezzo, con due
occhi spalancati grossi cosi'. Immaginatevi al suo posto...
L'Isidora-Gina, quella che si trovava nell'uovo, non volo' via subito, come crederebbero gli
ingenui ed i falsi fornicatori, ma chiese -educatamentissimamente- un fazzoletto di carta o
seta per soffiarsi il naso e poi si ritiro' nelle toilettes, per cambiarsi i suoi marchingegni
intimi, in quanto il suo sesso si trovava in un periodo delle mestruazioni. Poi parti' altrove,
non si sa dove.
E, non la si rivide più. (Almeno che si sappia... Ma La Polizia continua le ricerche...)
Questo evento quasi mitico, insulso ed -apparentemente- astruso, poso' non pochi problemi
li' in giro. L'entourage si grattava il capo pensoso...
Varie potevano essere le interpretazioni del caso unicissimo e mai visto, ed il settimanale
femminile Di Sinistra "L'Espresso" preferi' astenersi dall'articolare, ma, gli "autorevoli" Le
Monde & Il Corriere Della Sera stesero e pubblicarono un editoriale mica male in proposito,
dove assumevano delle posizioni responsabili e non avventuriste. Saggi, in tempo di
provocazioni...
Il corvaccione Ulcerinus, zampettando da un angolo all'altro, coi suoi stivalacci giallastri,
trovo' subito che: "Lo avevo detto! lo avevo detto! che tutto questo sarebbe finito male, anzi:
MA-LIS-SI-MO!"
Ed i fantasmi mongoloidi, impacciati come al solito, non sapevano che pesci pigliare
(Reine?sgombri?tonno rosso?sjardulis? temoli?masanetis?balenottere?triglie-cotte?) e si
guardavano in giro, incerti sul da farsi. GLI CI mancava un VERO leader, come MAO o/e
Renato Curcio/ Mara Cagol delle Brigate Rosse, und DarioFo&FrancaRame: L'ULCERINUS
corvo faceva quel che poteva: quasi NIENTE...
Le cose erano, pertanto, d'una semplicità basilare. Quasi bestiale...
L'Isidora-Gina aveva voluto bere un uovo fresco di giornata, con forte desiderio, per
rinfrancarsi e vedere il mondo positivamente, dopo il bizzarro ed inutile comizio.
Per poo-siii-ti-va-reee.....(un pochin pochetto, almeno)...
Aveva praticato un forellino sulla parte alta dell'oblungo ovaloide dell'uovo ovale, sul finire
della elisse, con tecnica ancestrale tramandata per via orale e papiresca di generazione in
generazione fin dai tempi anteDILUVIO UNIVERSALE e/o universitario. Aveva poi alzato
l'ovo, mantenendolo perpendicolare alla sua bocca bella e femminea, per farne colare il
vitaminoso contenuto.
Senza risultato.
L'uovo pareva vuoto, di primo acchito, dall'uovo bucato non colava niente, proprio un fico
secco di niente del tutto. Nulla.
Allora, dunque, lei, leggermente innervosita, aveva afferrato una mazza e violentemente
rotto l'uovo, col risultato relatato qui più sopra ad uso dei diffidenti e degli increduli.
Ma, l'uovo era ben garantito di giornata, covato dalla pollastra quel mattino stesso, "cagato"
da cul di gallina poco prima dell'alba, diciotto minuti "ante dies".
Qualcosa, dunque, non funzionava più in questo "nostro" mondo,
mondializzato in tutte le direzioni internazionaliste internazionali, Continenti Uniti nella
Lotta Continua, "lotta dura senza paura", MANIF con botte e tutto dove MAGARI ci scappa
l'OPERAIO morto.. "che fa sensazione nei cine-giornali delle venti ore" . Non si 'mazzano
cosi' pure I CAVALLI?
Gerolomina e Fiorelladiprato, le due deliziose orchette, appollaiate su un trespolo insieme al
pappagallo di casa (Bar-Tabacchi), trovavano esse che: "L'uovo va fatto in frittata o all'occhio
di bue o strapazzato, per esser mica male e non sembrar malaccio..." e lo cantavano in do di
petto, reiterato y ripetuto, senza stancarsi. Per divertirsi.
Frattanto, l'orco Geraldo -che continuava a discutere di più in più a vanvera col giovanotto
del Bar-Tabacchi- non fu che leggermente sconvolto dagli avvenimenti correnti ed -anzi- ne
trasse un proficuo stimolo per una corretta e giusta analisi, seguendo la Linea Di Partito
Sussiegosa dei Bisogni Proletari Ideologici delle Masse e dei Popoli in Via di Sviluppo.
"QUESTO è un segno che non inganna. Occorre tornare a casa, al nostro faro di Finimondo
di Sopra e di Sotto. E, SUBITO!" concluse.
(segue in "L'orco Geraldo degli Orchi" 8, qui sopra)
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